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50 tazze al giorno di Cioccolata Calda !

Theobroma, il nome botanico del cacao, in greco significa “cibo degli dei”. Originario dell’America centrale e meridionale, il cioccolato fu consumato per la prima volta dai sacerdoti e dalla nobiltà olmechi, maya e aztechi come bevanda schiumosa non zuccherata. Era preparato con cura meticolosa utilizzando fave di cacao tostate, pestate nel mortaio e aromatizzate con peperoncini, vaniglia, annatto, e talvolta miele e fiori secchi.

Gli europei ebbero il loro primo assaggio di cacao, si dice, quando l’imperatore azteco Montezuma – che beveva 50 tazze di cioccolato al giorno da un calice d’oro perché credeva che lo rendesse più affascinante e attraente per le donne – incontrò il conquistatore spagnolo Hernán Cortés e il suo esercito con una schiumante tazza di cioccolata calda. Il cacao fu introdotto in Europa nel XVI secolo dai conquistadores spagnoli e per secoli rimase una bevanda consumata esclusivamente dall’aristocrazia e dall’alta borghesia.

La cioccolata calda divenne di gran moda a Versailles nel 1600 quando Maria-Thérèse, la moglie di origine spagnola di Luigi XIV, ne rese popolare il consumo bevendo la birra esotica da delicate tazze di porcellana a colazione. Bere cioccolato ha fornito un altro modo per mostrare ricchezza, eleganza e stile, sia attraverso le porcellane decorative utilizzate per servirlo, sia attraverso la delicata arte del sorseggiare. Nel secolo successivo Luigi XV era considerato il più grande amante della bevanda schiumosa e di tanto in tanto preparava la propria bevanda nelle cucine dei suoi appartamenti privati. La sua amante, Madame du Barry, lo apprezzava particolarmente per le sue qualità di afrodisiaco.

Anche Maria Antonietta apprezzava la bevanda calda, tanto, infatti, che quando sposò Luigi XVI nel 1770 arrivò a Versailles con il suo maestro cioccolatiere che ricevette il titolo di “Cioccolatiere della regina”. Ha iniziato ogni giornata con una tazza di cioccolato con panna montata e fiori d’arancio.

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